La figura del personal shopper è sempre più richiesta e ci sono molte persone che si sentono incuriosite da questo lavoro e negli ultimi anni si è registrato un boom per questa professione. Si tratta di una figura professionale abbastanza moderna, che si trova soprattutto nelle grandi città e metropoli.

In che consiste questa professione? Chi è e cosa fa? Come si diventa personal shopper? Se ti interessa, ricorda che nella nostra business school puoi studiare il Master in Personal Shopper + Master in Modellistica e Design di Moda ed entrare in un settore emergente.

Nascita della professione

Questa figura professionale è nata negli USA esattamente dalla fine degli anni ’80. Sbarca poi anche nel nostro Paese nel lontano 2003 e dato il suo successo si è imposta fra i tanti lavori ambiti nel settore moda. In Nord America, culla e paradiso del personal shopping, nasce come servizio di personalizzazione degli acquisti. Ormai è divenuta una vera e propria professione, istituzionalizzata e consolidata pur senza mai essere stata inquadrata ed integrata in un ordine professionale predefinito.

Chi è il personal shopper?

Il personal shopper è una persona che, tradotto in italiano, fa acquisti su commissione, ovvero per chi ne richiede la consulenza. Per questo si chiama anche “consulente per gli acquisti”. In Italia questa figura professionale è ancora poco conosciuta, ma l’ambito in cui opera si fa sempre più grande con il passare del tempo, come tutte quelle che vengono definite le nuove professioni. Quindi è un buon momento per entrar a far parte di questo settore, data la poca competenza che si trova ancora (per il momento).

La posizione di personal shopper non la si può acquisire certamente partendo dal nulla ma occorrono studi e corsi di formazione, in grado di dare alla persona le giuste nozioni per poter sfondare in questo settore.

Le principali caratteristiche e attitudini necessarie per entrare nel settore sono:

  • Educazione;
  • Pazienza;
  • Atteggiamento positivo e, soprattutto, dinamico;
  • Buon gusto e senso estetico;
  • Flessibilità;
  • Professionalità;
  • Sicurezza in sé stessi;
  • Conoscenza di lingue (specialmente inglese, ma anche cinese e russo);
  • Creatività;
  • Conoscenza dell’intorno (città, negozi, ecc.);
  • Capacità di ascolto attivo e comunicazione;
  • Capacità di dare consulenza;
  • Conoscenza della moda e delle tendenze;
  • Capacità organizzativa e gestionale.

Bisogna prendere in considerazione che un personal shopper deve gestire tutta la parte amministrativa e organizzativa necessaria per portare avanti l’attività (appuntamenti, pagamenti, collaborazioni con marchi e aziende, ecc.)

Cosa fa un personal shopper?

Fondamentalmente, si occupa di aiutare a fare shopping. Per fare questo, è primordiale capire chi è il cliente, che cosa vuole e necessita, ovvero conoscere a fondo il cliente. Il personal shopper quindi cerca di raccogliere il maggior numero di informazioni possibile, per delineare lo stile di vita del cliente, i suoi obiettivi (personali e professionali) e l’immagine che vuole dare di sé.

Se parliamo di comprare capi d’abbigliamento si può definire anche di consulente di immagine o personal stylist ed è questa la figura più diffusa e che attrae il maggior numero di aspiranti del settore, ma non è sempre così. Infatti, c’è chi si affida al personal shopper per comprare oggetti d’arredamento, regali, case e soprattutto oggetti rari e da collezione. Non è raro infatti trovare personal shopper in grado di dare preziosi consigli su opere d’arte da acquistare come investimento.

Questa figura professionale può dare consigli su qualsiasi cosa che si possa comprare, quindi bisogna conoscere il mercato attuale a parte dei desideri e gusti del cliente.

Specializzazione del personal shopper

Nessuno è capace di sapere tutto su tutto. Partendo da questa base, è una buona idea creare, insieme al proprio brand, anche una specializzazione nel settore.

Otre all’idea di base che abbiamo del personal shopper, questa figura può lavorare in diversi settori, come ad esempio:

  • Artistico: quadri, sculture o qualsiasi tipo di opera d’arte;
  • Immobiliare: case, edifici, palazzi o qualsiasi costruzione edile;
  • Gioielleria: gioielli speciali, diamante e pietre preziose o qualsiasi tipo di inversione.

È importantissimo che questo professionista non accetti mai un cliente se non conosce profondamente il settore che gli interessa.

Opportunità di lavoro

Il personal shopper è un libero professionista indipendente, che opera come consulente per gli acquisti, come abbiamo visto, in molti ambiti, da vestiti, scarpe e accessori, fino a cosmetici, arredamento e opere d’arte.

La giornata di lavoro è scandita dagli appuntamenti con i clienti: tipicamente persone con un alto potere acquisitivo e con poco tempo a disposizione, che comunque vivono e lavorano in contesti dove l’immagine esteriore è fondamentale. Si tratta però di un tipo di servizio sempre più richiesto anche da una clientela che ha a disposizione budget più piccoli, quindi bisogna saper infocare correttamente il cliente.

L’orario di lavoro del personal shopper deve essere molto flessibile, per adattarsi alle necessità e alle preferenze dei clienti, e spesso comprende anche weekend e festività. Ma si può anche scegliere di realizzare la professione part-time per avere una fonte di guadagno aggiuntiva, soprattutto se si vive in una grande città con famose vie dello shopping.

I percorsi principali che può seguire un personal shopper sono ad esempio:

  • Style Strategist: consulenza d’immagine;
  • Sales Assistant: commessa in negozi o boutique di alto livello;
  • Consulente di acquisti nei vari settori: un determinato target di clienti, settore merceologico o in un marchio concreto;
  • Fashion Blogger;
  • Influencer di moda.

La professione di personal shopper offre moltissime possibilità, e come dico spesso, solo la nostra immaginazione è il limite!